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Prospettive future

Recentemente l'economia ucraina ha mostrato segni di forte ripresa. Il PIL reale è cresciuto del 5,7% in termini annuali nel periodo compreso tra gennaio ed agosto del 2006, mentre in tutto il 2005 era aumentato del 2,6%.

Per il biennio 2007-2008 le previsioni sono orientate su una media del 6%, per una serie di considerazioni. La fine del periodo d'incertezza legato al momento elettorale dovrebbe incoraggiare gli investimenti dalla fine del 2006 in poi; mentre l'aumento dei guadagni dovrebbe essere di sostegno nell'assicurare una continuità alla forte crescita del consumo domestico, sebbene sia difficile che i redditi personali possano continuare a crescere al ritmo registrato nel 2005, e soprattutto dovrebbero subire gli effetti di prezzi crescenti dei pubblici servizi.

L'inflazione annuale dei prezzi al consumo, sin dall'inizio del secondo trimestre del 2006, è stata contenuta rispetto all'andamento atteso. Si stima comunque che finisca col crescere più rapidamente per tutto il 2007, per rallentare nel 2008, a condizione che i prezzi di importazione del gas e le tariffe amministrate non aumentino. L'accelerazione prevista per il prossimo anno sarà il riflesso di crescenti prezzi del gas ed di una posizione fiscale più aperta.

Per quanto riguarda il settore estero, si prevede che in tutto il periodo di previsione si protragga il deficit della bilancia commerciale registrato sin dalla fine del 2005, a causa di crescenti prezzi delle importazioni di gas dalla Russia ed il contemporaneo calo dei prezzi delle esportazioni di acciaio. Una forte crescita delle importazioni, legata alla crescita dei redditi e degli investimenti, contribuirà a questo trend.

Tuttavia, l'Ucraina dovrebbe essere ancora in grado di controbilanciare il deficit della bilancia commerciale attraverso il surplus delle partite invisibili, in modo da contenere il deficit delle partite correnti entro il 5% del PIL per tutto il biennio 2007-2008. Invece, un maggiore surplus dovrebbe essere raggiunto nello scambio dei servizi, per via dei maggiori prezzi praticati alla Russia per il transito dell'energia esportata su larga scala verso l'Europa occidentale. Anche il surplus dei trasferimenti si prevede rimanga sostanzioso per via delle crescenti rimesse degli emigranti. La combinazione dei surplus dei servizi e dei trasferimenti dovrebbe raggiungere circa il 6% del PIL tra il 2007 ed il 2008.

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